Riporto la copia della lettera inviata dal Segretario del Circolo del PD di Ceglie Messapica Avv. Piermassimo Chirulli alle varie Istituzioni e alle Forze dell' Ordine al fine di accertare la presenza di grossi camion che transitano sul nostro territorio e verificarne il contenuto trasportato.
Al Presidente della Giunta regionale della Puglia
All’Assessore
all’Ambiente della Regione Puglia
All’
Assessore alla Salute della Regione Puglia
Al
Direttore di ARPA Puglia
Al Comandante Provinciale dei Carabinieri
Al Comandante Provinciale della Guardia di Finanza
Al
Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato
Al Sindaco del
Comune di Ceglie Messapica
LORO SEDI
Agli Organi di
Stampa
Ceglie M.ca li 13/09/2014
Illustri Signori,
con la presente si intende porre
alla Vostra attenzione alcuni fatti che hanno destato profondo allarme nella
popolazione di Ceglie Messapica.
Nei giorni a cavallo tra la fine di agosto e l’inizio di settembre è stata segnalata da più persone l’inusitata presenza di numerosi camion adibiti al trasporto di materiale non identificato.
Per più giorni è continuato un intenso “via vai” di tali automezzi che percorrevano le strade della nostra città nelle prime ore della giornata e che sembravano diretti, a quanto consta dalle voci circolate, nella porzione dell’agro cegliese a ridosso del confine con i comuni di Villa Castelli e Francavilla Fontana.
Camion che sarebbero, sempre secondo le voci raccolte, di
proprietà di alcune aziende lucane.
Dato il forte allarme sociale che tale situazione stava
procurando tra i cittadini cegliesi, il consigliere comunale del Partito
Democratico Rocco Argentiero, nel corso del Consiglio comunale dello scorso 2
settembre, ha proposto formale interrogazione verbale al Sindaco circa la
presenza di tali automezzi, affinché, da un lato, gli uffici competenti del
Comune si attivassero per chiarire la questione e, dall’altro, fossero
formalmente informate della questione altre Amministrazioni ritenute
competenti.
Si richiedeva di fornire informazioni sull’intera questione
(materiale trasportato, eventuali zone di stoccaggio, eventuali autorizzazioni
rilasciate), anche per poter tranquillizzare l’intera cittadinanza.
A più di dieci giorni dalla formale segnalazione non è stata
fornita alcuna notizia: non è chiaro se perché nulla è stato fatto o perché si
vogliono tenere riservate alcune informazioni.
Si registra solo che, non si sa quanto casualmente, a
distanza di pochi giorni dall’interrogazione, i camion sarebbero scomparsi
dalle strade cegliesi.
Riteniamo, tuttavia, che su questi temi i cittadini abbiano
diritto ad essere informati, abbiano diritto di sapere cosa è accaduto sul
territorio di Ceglie.
Ad aumentare l’allarme nella popolazione vi è anche il fatto
che nei mesi scorsi, a più riprese, i mass
media hanno riportato notizie circa la presunta presenza di rifiuti
altamente inquinanti, di provenienza illecita, che negli anni passati sarebbero
stati trasportati in Puglia e sarebbero sparsi in zone non meglio precisate del
territorio regionale.
Si tenga presente che da decenni la popolazione di Ceglie
Messapica è interessata da un numero elevatissimo di casi di decessi provocati
da tumori.
L’alto tasso di mortalità non ha mai trovato giustificazioni
univoche e atte a fugare ogni dubbio circa le cause, nonostante l’impegno di
medici, associazioni di familiari delle vittime, associazioni ambientaliste e istituzioni
regionali e locali, e ciclicamente nella popolazione serpeggia lo sconforto per
un fenomeno che ancora non trova una spiegazione plausibile.
A ciò si aggiunga che nella nostra Provincia non è stato
ancora istituito il Registro tumori, dovendosi
prendere atto di una grave disattenzione da parte dell’ ASL BR e purtroppo, dell’attuale
Amministrazione Comunale di Ceglie, che non ha ancora provveduto al
finanziamento del suddetto registro,disattendendo un deliberato del Consiglio
Comunale e nonostante le numerose sollecitazioni al riguardo provenienti da più
parti.
È pur vero che il nostro territorio è interessato dai
fenomeni inquinanti del polo siderurgico di Taranto e della zona industriale di
Brindisi, trovandosi a metà strada tra le due Città
Ma questa banale
osservazione geografica non può esimere da effettuare controlli più
approfonditi.
Tutti questi elementi giustificano un altissimo allarme tra
i cittadini di Ceglie, i cui sentimenti, di fronte a ciò, oscillano tra la
rabbia e la rassegnazione.
I Cittadini hanno il diritto di sapere e hanno diritto a non
vivere nella paura di ammalarsi.
Rispetto a quanto accade, riteniamo che le istituzioni tutte
(sia “attive” che di controllo), le forze politiche, il mondo scientifico, non
possano rimanere inerti, ma debbano, ognuno per la propria competenza,
adoperarsi affinché si conosca in modo completo lo stato di inquinamento e si possano
evitare, per quanto possibile, ulteriori aumenti di patologie ad esso collegate,
provvedendo alla bonifica di eventuali siti contaminati.
Non è nostra intenzione creare allarmismi. Chiediamo, però,
a ciascuno di fare la sua parte.
Innanzitutto fugando ogni dubbio circa gli eventi recentissimi relativi al transito (e all’eventuale scarico) dei suddetti camion.
Il diritto alla
salute e ad un ambiente salubre sono solennemente sanciti dalla nostra Carta
costituzionale. Auspichiamo che siano anche concretamente garantiti ai
cittadini di Ceglie.