Dopo
gli OPG l’assistenza e la cura psichiatrica in Puglia possono
essere tutta un’altra storia!
Si
chiudono gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari: unanime il consenso
della psichiatria italiana.
Questo
è il punto di partenza. Qui si apre il dibattito. E qui nascono e si
diversificano alcune proposte sui percorsi alternativi ai manicomi
giudiziari.
Nel
documento ufficiale della Società Italiana di Psichiatria si
legge:
“…Il
processo di superamento degli OPG prevede il potenziamento
dell’intervento dei Dipartimenti di Salute mentale (DSM) negli
istituti di Pena, oltre alla realizzazione di una sezione speciale di
osservazione psichiatrica in almeno una casa circondariale per
ciascuna regione (DPCM 01.04.2008)…”
Localmente
vengono prodotti documenti sullo stato di realizzazione delle
attività e le criticità rilevate di cui il rischio suicidario in
carcere ne è un drammatico esempio.
Il
processo di superamento degli OPG prevede la realizzazione in ogni
regione di una o più strutture residenziali alternative all’invio
in OPG, i cui requisiti strutturali ed organizzativi sono stati
stabiliti dal Decreto del Ministero della Salute in concerto con
quello della Giustizia del 01 ottobre 2012. E si conclude:
“Siamo
assolutamente favorevoli alla chiusura degli OPG purché accompagnata
da un adeguato investimento scientifico ed economico sui percorsi di
cura alternativi, che non devono essere limitati alla creazione delle
strutture previste dalla normativa e non ancora realizzabili, ma
principalmente all’incremento dell’investimento sui DSM delle
ASL, affinché possano attrezzarsi a realizzare dei percorsi di cura
adeguati dentro e fuori agli Istituti di Pena.”
Il
Comitato STOPOPG innesca un vivace dibattito sul
territorio nazionale ed afferma che:
1.
l’esecuzione di misure di alternative all’internamento e alla
detenzione sono possibili se i servizi di salute mentale del
territorio di provenienza (residenza) della persona internata
intervengono attivamente. Per chiudere gli Opg bisogna offrire - e
sostenere - buoni servizi per la salute mentale nel territorio. Come
peraltro dichiara la relazione conclusiva della Commissione
parlamentare d’inchiesta sul SSN sui servizi di salute mentale
(presidente Marino). Servono risorse per il SSN e scelte forti di
Regioni e Asl.
2.
le risorse “aggiuntive” destinate dalla legge 9/2012 per superare
gli OPG e già ripartite tra le regioni siano affidate ai
Dipartimenti di Salute Mentale per la presa in carico e i Progetti
individuali (budget di salute).
La
Regione del Friuli Venezia-Giulia individua percorsi personalizzati
specifici di cura alternativi all’Opg.
La
Regione Campania, sede tra l’ altro dei due più numerosi Opg
italiani quali Napoli ed Aversa, sta ancora valutando quale può
essere un percorso possibili, pertanto ogni affrettata conclusione in
questo momento appare superficiale.
La
Regione Puglia, decide di individuare Strutture alternative con una
capienza di 20 utenti. Il rischio è che una scelta di civiltà che
ha indotto il Parlamento, nella passata legislatura, sulla spinta
della Commissione presieduta dal Sen. Marino, a dichiarare
inammissibile la detenzione di persone “malate”, considerate
incolpevoli dalla Legge”, in luoghi ottocenteschi in cui la
previsione “fine pena mai” era, per molti versi può
esserlo ancora, la regola.
In
realtà i pazienti, cittadini pugliesi, detenuti al 30 giugno 2013
non superavano il numero di 46 e nello specifico, come rilevato da
dati ministeriali, solo negli ospedali di Barcellona Pozzo di Gotto
(33), Aversa (3) e Napoli (8).
La
Regione, l’Assessorato alla Salute e le stesse ASL devono ripensare
completamente l’intervento. E’ necessario il confronto ed il
coinvolgimento di quanti si sono battuti in questi anni contro la
natura degli Ospedali Psichiatrici giudiziari che pur continuando ad
evocare “la follia” e la “pericolosità sociale”, hanno
ristretto nello stigma, oscurando, nascondendo, il problema.
Emergono
i limiti della norma legislativa che affida in ogni caso all’Autorità
giudiziaria l’eventualità di accesso, per i pazienti, alle
Strutture riabilitative, ciò nonostante alcuni Servizi territoriali
hanno avviato da tempo processi di integrazione, segnando una
tendenza che sta diventando prassi consolidata in Puglia. Tutto ciò
ha portato ad una collaborazione fra Magistratura e Centri di Salute
Mentale che porta la prima a non inviare più in OPG, individuando,
con la collaborazione dei secondi, percorsi terapeutico riabilitativi
alternativi e personalizzati che prevedono misure di sicurezza
domiciliari o presso Comunità psichiatriche o per doppia
diagnosi.
Questi stessi CSM non hanno, a tutt'oggi, pazienti ristretti in OPG attraverso l’inserimento in Comunità in piena collaborazione con la Magistratura.
Questi stessi CSM non hanno, a tutt'oggi, pazienti ristretti in OPG attraverso l’inserimento in Comunità in piena collaborazione con la Magistratura.
La
ASL Brindisina decide di impegnare 3.728.000 di Euro come “Progetto
per l’allocazione di una struttura alternativa all’OPG ( art. 3
ter Lex 09/2012) all’interno dell’ex Stabilimento Ospedaliero di
Ceglie Messapica”.
Tutto
ciò a fronte di uno stanziamento complessivo di 11.310.689,11 Euro
per la Puglia.
Al
di là della cospicua fonte di finanziamento, è la filosofia
ispiratrice che ci pare riproporre aspetti che rischiano di
riprodurre esclusivamente la logica della “custodia” fuori da
ogni possibilità di reinserimento sociale.
Bene
ha fatto il Parlamento ad imporre termini perentori, poi slittati,
per la chiusura, ma siamo altrettanto convinti che questo tempo vada
utilizzato per cercare soluzioni che rispondano a criteri di vera
riabilitazione. Nessun intervento, su soggetti pur sempre
problematici, in un numero che riteniamo elevato, appunto venti, è
possibile. Con il rischio anche di tensioni con le Comunità locali
che non possono essere illuse da aleatorie promesse,
certamente limitate, di incrementi occupazionali. A meno che non si
vogliano richiudere cancellate ed innalzare sbarre. Sarebbe
certamente il fallimento delle buone intenzioni mostrate dalla
“Commissione Marino”. Lavoreremo e ci impegneremo affinché tutto
questo non accada.
18
Luglio 2013
Maria
Nacci
Psichiatra
Dirigente
Partito Democratico
OSTUNI
Stasera ne parleremo insieme alle ore 19:30 presso la Chiesa di San Demetrio......vi aspettiamo.